di Veronica Zerbo
CATANIA | La storia che leggerete di seguito è la storia di un uomo che come poco spesso accade ha messo da parte il posto che rappresenta per un essere umano, che pochi avrebbero considerato. « Ho voluto raccontare questa storia per sensibilizzare cittadinanza e istituzioni al fenomeno dilagante del randagismo» così ha detto l’eroe della storia.Si chiama, Giovanni Fodale, ed è il presidente della VII Municipalità.
LATRAMA | «Erano le ore 11,30 di domenica 19 maggio nella caotica Catania, un cane meticcio, barcollante al centro della carreggiata dell’ingresso dell’area dei servizi si trascinava, a destra e sinistra, cadendo e poi rialzandosi come uno zombi. Di tanto in tanto girava la testa e fissava il vuoto come ad aspettare che accadesse l’inevitabile urto con le tante auto e autobus che lo schivavano all’ultimo istante. Ho immediatamente attivato la procedura di soccorso prevista dalla Legge, ovvero la telefonata ai Vigili Urbani di Catania».
GIOIA E SDEGNIO | Attivato il servizio di pronto soccorso animale, il cane è stato trovato in una situazione di pericolo. La vicenda si è però conclusa al meglio,ed ora il piccolo, si trova nel laboratorio di veterinaria dell’ASP di Via Padre Angelo Secchi. Una procedura, questa, che tutti dovrebbero adottare per evitare che molti randagi restino in condizioni di pericolo e difficoltà, vittime della strada, anche perché si tratterebbe di una semplice telefonata. «Nota stonata di questa vicenda, conclude Fodale, per cui vorrei spendere almeno una parola, con l’impegno di approfondire l’argomento in altra sede, l’essere venuto a conoscenza che Catania non ha, in questo momento, neanche un canile convenzionato».
Lunedì 20 maggio 2013
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