di Veronica Zerbo
CATANIA | Sono cinquecento i Marines che dalla base di Moron, nel sud della Spagna, arriveranno a Sigonella, in Sicilia. Il trasferimento risponde alla necessità di pronto intervento per Bengasi e per una Libia sempre più turbolenta. Infatti, come ha spiegato il portavoce del Pentagono, George Little, compito primario dei Marines schierati a Sigonella sarà quello di intervenire rapidamente nel caso di nuovi attacchi al personale diplomatico e agli americani presenti in Libia, procedendo se necessario alla loro evacuazione. Lo spostamento a Sigonella, che ospita anche droni Global Hawk e Reaper ed è sempre più il fulcro delle operazioni Usa nel sud del Mediterraneo, rientra in una serie di misure per rafforzare la sicurezza degli americani in Libia, dopo l'attacco dell'undici settembre scorso al consolato di Bengasi in cui fu ucciso l'ambasciatore Chris Stevens.
INVIATI | A Moron, proprio per eventuali operazioni in Libia, erano stati recentemente inviati cinquecentocinquanta marines di un'unità ribattezzata «Bengasi» con sei velivoli MV-Osprey, un bi-turboelica in grado di decollare e atterrare come un elicottero per poi volare come un normale aereo. L'Osprey può trasportare fino a ventiquattro soldati completamente equipaggiati, questi velivoli sono stati trasferiti nel fine settimana nella base aerea a sud di Catania insieme ai Marines e a C-130 da trasporto e rifornimento.
PAURA | Un trasloco questo, che ha portato timore e paura nei Siciliani, che si sentono sempre più un bersaglio in questa lotta tra potenze. Come un ripercorrere i vecchi libri di scuola si cerca di scongiurare l’ipotetica catastrofe nella vita comune di gente comune , poiché la Sicilia è fatta soprattutto di loro uomini, donne e bambini onesti che ogni giorno combattono gli ostacoli di una terra tanto bella quanto difficile.
Martedì 14 maggio 2013
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