di Veronica Zerbo
CATANIA | Oltre alle confessioni del noto pentito La Causa e il lavoro degli uomini dell’arma, le autorità devono il loro successo alla gente comune che ha deciso di parlare con estremo coraggio. «Nell'ambito dell'inchiesta abbiamo avuto ben diciotto imprenditori che hanno deciso di collaborare. E questo non è un dato che nasce dal nulla, ma dal lavoro molto duro dei carabinieri, e ha radici anche nella collaborazione di soggetti rilevanti in Cosa nostra», ha affermato il procuratore capo di Catania, Giovanni Salvi. «È un risultato utile, ha spiegato il magistrato, per fare capire ai cittadini che è possibile avere dei risultati positivi. Io spero che si riescano ancora a rafforzare i tempi del nostro intervento, perché è altrettanto importante che farlo bene». Con l'operazione «Fiori bianchi 2», la Direzione distrettuale antimafia di Catania ritiene di «aver assestato un duro colpo a Cosa Nostra etnea». L'organizzazione era stata già «duramente provata dalle ultime retate» eseguite dal comando provinciale dei carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica, «grazie soprattutto alla coraggiosa collaborazione delle vittime del racket che hanno scelto di valicare il confine del silenzio e dell'omertà per approdare nella legalità»
Martedì 16 aprile 2013
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