«Il governo regionale non può rimanere sordo ad un appello così forte»

Ultimi articoli
Newsletter

Catania | i giovani scendono ancora in piazza per il loro futuro

«Il governo regionale non può rimanere
sordo ad un appello così forte»

Una legge che regoli stage e tirocini lavorativi così da aiutare i giovani
nel mercato del lavoro e contrastare lo sfruttamento a tutela dei diritti
attraverso il rispetto di alcuni principi fondamentali

Redazione Online

Foto
Foto

CATANIA | «Datevi una regolata!». Attraverso questo slogan, tanti giovani siciliani si rivolgono alle istituzioni regionali per chiedere a gran voce che venga finalmente emanata una legge che regolamenti stage e tirocini lavorativi. Promotori di questa nuova campagna in difesa dei giovani stagisti, sono i giovani della Cgil che chiedono alle istituzioni regionali di affrontare una volta per tutte la questione, alla luce dell'indirizzo assunto della conferenza Stato regioni e, soprattutto, della legge di iniziativa di legge regionale depositata da loro all'ARS e sottoscritta da oltre dodici mila cittadini siciliani. 

Foto
Foto

IL GRIDO | «Il governo regionale non può rimanere sordo di fronte ad una richiesta tanto forte che proviene direttamente dalla società e che è stata sottoscritta da dodici mila siciliani, con oltre 2200 firme raccolte nella provincia di Catania, quasi tutte tra i giovani», dichiara Fabio Tasinato, responsabile delle politiche giovanili per la Cgil Catania «Ogni anno sono migliaia i giovani della provincia, come di tutta la regione, che si cimentano in uno stage formativo. Non parliamo solo di quei tirocini previsti dai piani di studio universitari, ma di quelli lavorativi, che hanno come protagonisti i migliaia di giovani che abbiamo incontrato nelle piazze, nei luoghi di lavoro, nelle facoltà e che hanno condiviso con forza il contenuto della nostra proposta di legge, sottoscrivendola quasi con rabbia, prima di raccontarci le esperienze che avevano vissuto durante il periodo di stage. Spesso, infatti, il sogno di tanti giovani di entrare finalmente nel mondo del lavoro si trasforma in un incubo, con stagisti che si ritrovano a svolgere mansioni totalmente diverse da quelle per le quali sono stati selezionati, per periodi molto lunghi, non retribuiti e senza i più elementari diritti».


SI VORREBBE | La proposta prevede il riconoscimento di tutele e diritti per i tirocinanti attraverso il rispetto di alcuni principi fondamentali (come la durata non superiore ai sei mesi per lo stage), il divieto di utilizzare i tirocinanti come sostituti dei dipendenti ordinari, l'impiego dei giovani stagisti in attività realmente formative, il riconoscimento di un rimborso spese di almeno quattrocento euro mensili e la predisposizione di meccanismi che favoriscano l'assunzione dei ragazzi al termine del tirocinio.

Foto
Foto

LA SEGRATARIA PROVINCIALE CONCLUDE | «Si chiede un intervento deciso per favorire l'accesso dei giovani nel mercato del lavoro e contrastare lo sfruttamento di tanti giovani stagisti», prosegue Pina Palella, della segreteria provinciale Cgil Catania. «Chiediamo alle istituzioni siciliane che si riparta dalla nostra proposta di legge che ha coinvolto tantissime associazioni, giovani, studenti e lavoratori. Tra le richieste che abbiamo sempre portato avanti sugli stage c’è il rimborso obbligatorio di almeno quattrocento euro per gli stagisti e, sebbene consapevoli della carenza endemica di risorse della Regione Sicilia, questa volta non intendiamo ascoltare chi ci risponde che «Non ci sono soldi». In verità, nel «Piano Straordinario per il lavoro: Opportunità Giovani» promosso dal Ministero della Coesione Sociale e Territoriale e dalla Regione Sicilia, sono previsti trentatre milioni di euro per dare assegni mensili agli stagisti e incentivi alle aziende che intendono assumerli alla fine del periodo di stage. Alla luce di queste considerazioni continueremo a sollecitare il governo regionale, attraverso mobilitazioni e iniziative di sensibilizzazione, fino a quando non si prenderanno provvedimenti concreti sul tema e la questione della disoccupazione giovanile possa essere realmente aggredita, e non semplicemente denunciata.»

Martedì 21 maggio 2013

© Riproduzione riservata

775 visualizzazioni

Commenti
Lascia un commento

Nome:

Indirizzo email:

Sito web:

Il tuo indirizzo email è richiesto ma non verrà reso pubblico.

Commento: