«Alla ricerca del treno perduto» i disaggi della città in prima linea

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Catania | promossa dalla Cisl e dalla Fit Cisl siciliane con Benigno e Pirrone

«Alla ricerca del treno perduto»
i disaggi della città in prima linea

Le risorse per le infrastrutture non vengono spese: dei fondi europei
ne sono stati spesi solo una piccola parte negli anni

di Veronica Zerbo

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CATANIA | Dalla campagna «Alla ricerca del treno perduto», promossa dalla Cisl e dalla Fit Cisl siciliane, che ha fatto tappa ieri mattina nel capoluogo etneo arriva una grave denuncia. Un camper, infatti, ha sostato davanti alla stazione centrale per registrare i disagi dovuti alla soppressione di corse, ai treni vecchi e spesso guasti e alle stazioni quasi del tutto abbandonate della Sicilia. Dalle ore 9,00 alle ore 12,45, per quasi quattro ore non ci sono treni che circolano. E ogni giorno, due soli treni per Palermo, nessuno per Ragusa o per l’aeroporto di Fontanarossa.Una realtà completamente scollegata con le necessità di mobilità e di pendolarismo della parte orientale della Sicilia.

LE INDAGINI | A indagare sulla situazione c’erano Amedeo Benigno, segretario generale Fit Cisl Sicilia; Domenico Pirrone, segretario regionale Fit Cisl Ferrovie; Rosaria Rotolo, segretaria generale Cisl Catania, e Mauro Torrisi, segretario generale Fit Cisl Catania. «Da qui l’esigenza di manifestare tutto il nostro dissenso, dicono Rotolo e Torrisi ,verso una condizione ormai insostenibile che fa rimanere in una situazione di arretratezza la Sicilia e, in particolare, il territorio etneo. Una situazione che va ad aggravarsi se non si interviene contro i tagli previsti. Quello della mobilità e del trasporto su rotaie rappresenta invece una delle migliorie infrastrutturali più importanti per rilanciare la nostra economia». «Chiediamo alla Regione, aggiungono Rotolo e Torrisi, di imporre con la firma del Contratto di servizio una svolta: bisogna creare una domanda che sia davvero adeguata al fabbisogno degli utenti siciliani, che copra le zone interne lasciate abbandonate, che disponga di un maggior numero di treni puntuali efficienti e moderni e che si investa per l’integrazione tra mezzi trasporto per la mobilità di persone e di merci».

LE RISORSE PER UNA CITTA DI CORSA | Eppure le risorse per le infrastrutture non vengono spese: dei fondi europei del 2007-2013 solo il 18% è stato speso; e di non spese ci sono ancora risorse del 2000-2006. Investimenti che favorirebbero tutta l’area metropolitana catanese particolarmente gravata da problemi di viabilità e mobilità perché comprende sia il capoluogo che i 26 comuni vicini. E, invece, il centro storico etneo sede della maggior parte dei servizi pubblici e privati, è soffocato dal traffico. Il centro di Catania è uno dei principali poli attrattori di flussi veicolari: il numero elevato di veicoli per abitante (70 su 100, uno degli indici più alti d'Europa) e, inoltre, il robusto pendolarismo, che determina la presenza di circa 65mila veicoli al giorno verso il centro storico-funzionale della città, sono causa di molte criticità. Criticità aggravate, tra l’altro, dall'insufficienza dei sistemi di trasporto pubblico sia urbano che extraurbano, dall'inadeguatezza delle infrastrutture viarie, e dalla modesta dotazione di parcheggi. La mancanza di alternative all’uso dell’auto determina flussi in città superiori alla capacità delle strade con conseguente inquinamento atmosferico e acustico, e un’alta incidenza di incidenti mortali. Senza poi considerare le vie di comunicazione tra Catania e le provincie, scarse, quasi inesistenti, sessanta km infatti vengono percorsi dai pendolari che usano i pullman in due ore circa, con corse molto limitate negli orari, se poi si usa la circumetnea le ore diventano tre .

LE PROPOSTE | Per Rotolo e Torrisi, «occorre un’inversione di tendenza, incentivare la popolazione ad abbandonare l’automobile garantendo un servizio adeguato alle esigenze della mobilità cittadina urbana e extra urbana: nuove fermate, treni più puliti e garanzia della puntualità anche con l’istituzione di un biglietto integrato Trenitalia-AMT. In attesa che si realizzi la metropolitana che collega la stazione di Catania centrale con lo scalo aeroportuale di Fontanarossa, si dia immediatamente seguito al progetto siglato anni addietro tra Ferrovie dello Stato e il comune di Catania». Una proposta che la CISL e la FIT catanesi propongono, ormai da diversi anni, è il servizio metropolitano verso gli aeroporti che molte città ormai hanno: un servizio che a Catania non avrebbe costi esorbitanti essendo già nel tracciato della tratta Catania–Bicocca.«Un investimento esiguo, concludono Rotolo e Torrisi, per realizzare subito la fermata dei treni a Fontanarossa per favorire il trasporto delle persone, il servizio per i turisti che arrivano in aeroporto e devono raggiungere il centro città o mete quali ad esempio Taormina. Chiediamo quindi investimenti immediati sul miglioramento delle infrastrutture ferroviarie e nuovi treni».

Giovedì 16 maggio 2013

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