Catania | Le indagini,e la collaborazione dei pentiti hanno permesso di fare luce
Il procedimento,complessivamente, ha indagato su nove omicidi
commessi dal clan contrapposto ai vertici di Cosa nostra
di Veronica Zerbo
CATANIA | Stamani a Catania risuonavano sentenze forti. Cinque ergastoli, otto condanne a trentanni di reclusione e un'assoluzione. È la sentenza, che accoglie le richieste della Dda della Procura, del processo Revenge III, celebrato col rito abbreviato davanti al gip di Catania, Laura Benanti, sulla faida mafiosa che ha visto contrapposti il gruppo dei Carateddi e la famiglia Ercolano-Santapaola. Gli ergastoli sono stati comminati a Sebastiano Lo Giudice, Orazio Privitera, Vito Acquavite, Antonino Bonaccorsi e Antonino Stuppia. Condannati a 30 anni di reclusione ciascuno: Antonino Aurichella, Agatino Di Mauro, Alessandro Guerrera, Giovanni Musumeci, Orazio Musumeci, Giuseppe Platania, Alfio Sanfilippo e Natale Squillaci. Assolto uno solo degli imputati: Domenico Privitera.L'accusa era stata rappresentata in aula dai sostituti Lina Trovato e Pasquale Pacifico, quest'ultimo era entrato, nel mirino, della cosca. Il procedimento, complessivamente, ha trattato nove omicidi commessi tra il 2001 e il 2010 dal clan contrapposto ai vertici di Cosa nostra. L'operazione Revenge III della squadra mobile della Questura i Catania è del 1 dicembre del 2011. Le indagini della polizia e la collaborazione dei pentiti hanno permesso di fare luce su nove omicidi, compreso un caso di lupara bianca.
Sabato 11 maggio 2013