Adrano | la tenacia di due genitori distrutti dal dolore più duro del mondo
Una storia dai risvolti sconcertanti spiega la tragica fine di una
giovane donna, innamorata di un uomo più grande, sposato con tre
figli che non era disposto a lasciare nulla per lei tanto da iscenare un
suicidio quando stava diventando troppo scomoda e rischiosa
di Veronica Zerbo
ADRANO | Un caso dai risvolti sconcertanti, risolto dopo due anni e mezzo. Il delitto, che risale al 24 luglio del 2010, è stato scoperto grazie alla determinazione dei genitori della ragazza, che non hanno mai voluto credere alla tesi del suicidio, e ai nuovi spunti d'indagine offerti anche dalla trasmissione televisiva Quarto grado. Così il caso archiviato frettolosamente è stato riaperto e ha portato oggi a una svolta clamorosa: l'arresto di Nicola Mancuso, sposato e padre di tre figli, disoccupato, accusato di omicidio in concorso con ignoti. Valentina a solo 19 anni aveva cominciato una tormentata storia d'amore con quest’uomo più grande di lei di undici anni. Che avrebbe inscenato un finto suicidio, facendo trovare la ragazza impiccata alla trave di una villetta alla periferia di Adrano dove si era recata con alcuni amici per il week end, poiché Valentina stava mettendo a repentaglio il suo menage coniugale. Secondo i carabinieri, però, l'uomo non avrebbe potuto fare tutto da solo.
Gli investigatori stanno cercando | adesso di identificare i suoi complici, mentre non sembrano nutrire dubbi sul movente del delitto. Mancuso avrebbe deciso di sbarazzarsi di Valentina, la cui presenza era ormai diventata troppo 'ingombrante a causa delle continue richieste di lasciare la moglie e delle frequenti scenate di gelosia. L'ultima lite sarebbe avvenuta durante una festa, alla presenza di alcuni amici, proprio nella villetta dove è stato poi trovato il corpo senza vita della ragazza. Inizialmente gli inquirenti pensarono a un suicidio legato allo stato di profonda prostrazione della ragazza, che si era allontanata da casa dopo la decisione dell'amante di troncare quel rapporto così travagliato. Una ricostruzione, contestata dai genitori di Valentina, che continuarono a sollecitare la riapertura delle indagini poi evocate dalla Procura generale di Catania.
E dai nuovi accertamenti | affidati ai carabinieri del Ris, sono emersi alcuni particolari che hanno finito con l'indirizzare i sospetti verso Mancuso. Innanzi tutto il fatto che la ragazza non avrebbe potuto fare da sola alcuni nodi sulla corda trovata stretta attorno al collo e dalla quale avrebbe anzi cercato di liberarsi con tutte le sue forze. Ma la prova che inchioderebbe il presunto assassino alle sue responsabilità sono alcune macchie di sangue trovate sotto le scarpe della vittima. L'esame del Dna ha infatti accertato che quelle tracce ematiche appartengono a Valentina ma anche a Nicola, che evidentemente si trovava sul luogo dell'omicidio al momento della morte della sua giovane amante.
Tutte circostanze che suscitano l'indignazione | del legale della famiglia Salamone, l'avvocato Dario Pastore: « é evidente che ci sono state delle lacune clamorose, evidentissime all'inizio delle indagini. Chiederemo agli organi competenti di accertare le responsabilità e, in tal caso, di punire e perseguire i responsabili di queste condotte». In vecchie interviste, i genitori di Valentina, accusarono le autorità di non voler indagare poiché in quella villetta quella sera, vi era anche figli di facoltosi del paese. Parole dure e forti che smossero l’ opinione pubblica e che ora risuonano come macigni.
Martedì 5 marzo 2013