Doveva essere Belvedere il nome dell’area verde che si estende fino alla fine di Via Pedara

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Catania | Un panorama quasi da cartolina incorniciata dal mare

Doveva essere Belvedere il nome dell’area verde
che si estende fino alla fine di Via Pedara

Belvedere vista la situazione odierna, rimane nel dimenticatoio
questa zona, fuori dal centro e lontana dagli occhi della gente
e delle istituzioni resta un bel sognio

di Veronica Zerbo

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CATANIA | La vista di cui gode è eccezionale. Basta salire sopra i massi, che costeggiano una piccola altura, per avere davanti ai propri occhi la pianta completa di Catania, compreso il fascino del mare. Un panorama quasi da cartolina. Peccato, però, che il resto non sia un Belvedere. Doveva essere proprio questo il nome dell’area verde che si estende alla fine di Via Pedara: «Belvedere». Che si estende fino alla fine di via Pedara, lo spiazzale Belvedere arriva in prossimità di via Arimmondi Giuseppe e via Noto. Un’area, nel complesso, dalle vaste proporzioni. Proseguendo lungo il sentiero laterale, inoltre, è possibile sfociare in prossimità di via S.Giovanni Battista De La Salle.

 OGGI IL SOGNIO DI UN QUADRO | Questa splendida cartolina non ha mai potuto godere della zona Canalicchio che non ha mai conosciuto in questa zona nessun centro di aggregazione. Tutto è rimasto abbandonato. Oggi, ciò che doveva essere un bel quadro, versa in uno stato di incuria. Una vera e propria discarica a cielo aperto. Si trova di tutto tra le piante, i fiori e il terriccio che ricopre l’asfalto: mattonelle, cartoni, legno, rifiuti di ogni tipo e persino giocattoli.

IL DESTINO DELLA ZONA CANALICCHIO | Il consigliere della municipalità Barriera - Canalicchio, Vincenzo Intraguglielmo, ha svelato il destino dell’intera area: «Alla fine di Via Pedara, con il vecchio piano regolatore, era stata prevista la costruzione di una piazza, che doveva prendere il nome di Belvedere. Vista la situazione odierna, rimane invece nel dimenticatoio questa zona, continua Intraguglielmo, fuori dal centro e lontana dagli occhi della gente e delle istituzioni. Le potenzialità insite nel Belvedere sono innumerevoli non farla diventare un punto di raccolta, utilizzabile in caso di calamità naturali?. L’unico punto esistente al momento, infatti, è quello del parcheggio Due Obelischi. Perché, inoltre, non realizzare anche una bambinopoli?»

Giovedì 4 aprile 2013

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